Quale conoscenza è possibile del sociale e del linguaggio che ne costituisce il medium e la condizione stessa di esistenza? Di che cosa hanno bisogno le persone quando lavorano insieme e quali strumenti possono essere loro utili? Ponendo, e ponendosi, queste domande, l’autore affronta il tema della complessità del linguaggio come riflesso e causa del sociale, in un prospettiva non riduzionista che rappresenta la complessità come limite e come «rumore».
