L’homo sapiens, quello del fuoco, del ferro, del carbone, co-evolve con le macchine, ibridandosi con esse nelle applicazioni della fabbrica come nella vita personale. Come in un fotogramma di Blade Runner, lo scenario che ci si spalanca davanti è quello di un Digital worker, un uomo-macchina, inabile a lavorare senza l’interazione con la macchina-uomo, con un computer dotato di Intelligenza Artificiale: un cyborg equipaggiato tanto di ragione affettiva e soggettività erotica, quanto di potente capacità di calcolo. Si conserva umano, ma si oltrepassa per mezzo della tecnologia, senza però tradirsi nella sua radice biologica. Siamo di fronte a una evoluzione della specie umana che può condurci oltre le macchine oppure oltre l’umano?
Un destino che non è già scritto, ma è unicamente legato alla scelta esclusivamente umana ed etica di bilanciare l’algoritmo con l’androritmo.
Con la trasformazione digitale saltano i tradizionali schemi gestionali e gli stessi princìpi organizzativi che hanno governato le aziende e il lavoro.
Progettare il cambiamento è la missione che ogni manager, ma soprattutto la direzione Risorse Umane, è chiamata oggi a svolgere e con urgenza.
Francesco Donato Perillo, laurea in Filosofia, con lunga esperienza di dirigente delle Risorse Umane nel gruppo Finmeccanica (oggi Leonardo), è saggista, formatore e consulente manageriale. Docente di Persone, Macchine e Organizzazione nella trasformazione digitale, all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. È inoltre editorialista del Corriere del Mezzogiorno (Gruppo RCS).