«La vita, la mia almeno, sembrerebbe essere un insieme di variazioni, da inseguire, da smascherare, confuse in un cespuglio intrigante pieno di nodi nascosti, in una trama che a volte non so più districare, di suggestive apparenze di memorie».
Su una spiaggia della Versilia, al ritmo sincopato di un charleston una bambina, quasi una ragazza, inizia a muovere i suoi primi timidi passi di danza. Ć qui che comincia il racconto di Enzo Fiano, con unāimmagine di giovinezza liliale, non ancora ruggente, ma ricolma di speranza. E tutto Charleston coglie lāinvito di questo ballo, in un continuo inseguirsi di ricordi teneri e vibranti, capaci di illuminare persino i momenti più bui del Novecento, del fascismo, della Shoah, che hanno lasciato sulla storia e le persone che lāhanno vissuta un segno tragicamente indelebile. CosƬ, come nella composizione di unāopera musicale, lāautore sceglie di rincorrere il tema ā la storia della propria famiglia ā attraverso undici variazioni, undici movimenti dellāanimo umano che si culla a occhi chiusi tra il mondo di ieri e il presente. Un dolce esercizio della memoria che ĆØ non solo un modo diverso di riavvicinarsi al passato ma forse lāunico per gettare uno sguardo sul futuro.
Enzo Fiano, nato a Firenze e cresciuto a Milano, ĆØ Presidente del Conservatorio di Como. Laureato in Lettere Classiche a Gerusalemme, ĆØ poi rientrato a Milano, sua cittĆ dāadozione, dove si ĆØ dedicato prima ai libri poi alla musica, lavorando come dirigente e consulente per importanti etichette discografiche.








