Secondo la Strategia Nazionale per le Aree Interne (2014), tali aree sono territori ā spesso montani e rurali ā carenti di servizi essenziali, spopolati, ma ricchi di risorse. Negli ultimi dieci anni, le aree interne sono state al centro di un denso dibattito, dominato perlopiù dalla retorica del Ā«borgoĀ» e dallāimmaginario urbano-centrico che le rappresenta come mete turistiĀche per cittadini. Il libro si inserisce in quel dibattito, presentando le aree interne come geografie materiali e immateriali prodotte tanto da politiche e discorsi tecnico-scientifici, quanto da visioni e pratiche di attori locali. Da questa prospettiva, il volume indaga cosa succede quando le aree interne diventano Ā«borghiĀ» e mete di fruizione turistica elitaria, discutendo in che modo alcuni discorsi ā come quelli delle politiche pubbliche ā tendano a trasformare le condizioni di perifericitĆ di questi territori in fattori di attrattivitĆ . Lāanalisi si cala nei Sicani, nella Sicilia occidentale: unāarea di paesaggi ruvidi e paesi ordinari in cui una rete di attori realizza progetti di turismo esperienziale. Un caso studio tramite cui ĆØ possibile cogliere gli effetti territorializzanti di politiche e pratiche turistiche, riflettere criticaĀmente su immaginazioni e progettazioni schiacciate sullo stereotipo del Ā«borgoĀ» e incontrare storie di Ā«restanzaĀ». A seconda degli usi, il libro può offrire un supporto alla didattica geografica, un approfondimento specialiĀstico, uno strumento per progetti locali e una raccolta di storie.
Francesca Sabatini ha conseguito il dottorato di ricerca in Geografia allāUniversitĆ di Palermo, ĆØ stata assegnista allāUniversitĆ dellāAquila ed ĆØ assegnista allāUniversitĆ del Piemonte Orientale. Si occupa di aree interne e montane, turismo, geografie di genere e metodi creativi in geografia. Ć autrice di pubblicazioni scientifiche, racconti e articoli per riviste culturali.




