Il contesto caratterizzato da una costante disoccupazione e precarizzazione delle professioni, da rapporti di dipendenza – e non solo di solidarietà – nei confronti delle famiglie, da una presenza imprescindibile delle nuove tecnologie digitali e da una partecipazione politica ridotta, per lo più limitata a minoranze attive online o a forme di volontariato locale, sembrerebbe disegnare uno scenario con scarsi margini di manovra e di possibilità di immaginare il futuro. Questo è il volto che la «crisi» mostra alla generazione di giovani italiani – di età compresa tra venti e trent’anni – protagonisti dell’indagine presentata in questo libro.
Ricerca dell’indipendenza, capacità di gestire l’incertezza, il pluralismo e la contingenza delle opportunità e dei rischi vanno considerati come un tratto distintivo di questa generazione di giovani adulti, costretti a riadattare e inventare costantemente se stessi nel quotidiano.
L’attenzione si focalizza perciò sulle forme di adattamento e di exit strategies dei giovani intervistati, sulle loro tattiche e capacità di navigare nella contingenza, sulla loro capacità di valorizzare e connettere risorse scarse e situarsi là dove i flussi di informazione e di opportunità si coagulano temporaneamente, vivendo in intersezioni costantemente mutevoli.
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