Questo libro si propone di indagare e ricostruire, per quanto possibile con le fonti disponibili, il contesto del teatro “visibile” del primo Ottocento italiano, che offriva tipologie di spettacolo diverse da quelle tramandate dalla bibliografia critica. Non emergono soltanto titoli e autori di alti prodotti letterari, ma anche moltissima drammaturgia “consuntiva”, scritta a ridosso della scena, rielaborata da uomini di teatro, e liberamente tratta da materiale preesistente e di origine spesso non drammatica, per essere trasformata in copioni di immediato consumo. Il volume offre una panoramica competa dei generi rappresentati tra il 1805, inizio del Regno d’Italia, e il 1853, anno dello scioglimento dell’ultima compagnia privilegiata, sovvenzionata dal Re di Sardegna.
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