Quando, nel 2002, ĆØ uscita la prima edizione de Il coraggio di mediare, eravamo fiduciosi che invitare a dialogare studiosi e pratici delle mediazioni ā non solo di quella familiare di cui avevamo maggiore esperienza ā fosse una buona idea. La fiducia ĆØ stata ben ripagata perchĆ© a distanza di oltre ventāanni quel testo ĆØ rimasto un punto di riferimento per chiunque abbia a cuore la pacificazione delle relazioni umane, basata sul reciproco ascolto e tesa a evitare prove di forza troppo spesso foriere di soluzioni ingiuste.
Dobbiamo, purtroppo, constatare che in ventāanni non ĆØ cambiato il clima culturale, ancora più portato allo scontro che al dialogo, più teso al raggiungimento del risultato immediato che attento alle conseguenze a medio e lungo termine delle azioni di oggi. Tutti gli ambiti della nostra esistenza quotidiana sono attraversati da conflitti, frutto di relazioni difficoltose, Ā«malateĀ» o profondamente in crisi, in cui lāaltro non ĆØ incontrato ma utilizzato per fini egoistici. Di fronte a questa realtĆ , noi e tutti i collaboratori del volume, vecchi e nuovi, ciascuno dal proprio punto di vista disciplinare, concordiamo e insistiamo nellāinvitare a non temere di aiutare le parti a comunicare: la mediazione si pone come una via per ristabilire il dialogo, cercare soluzioni pacifiche alle dispute, accettare le diversitĆ e risolvere le chiusure, ristabilendo o guarendo le relazioni.
Fulvio Scaparro, giĆ docente di Psicopedagogia e psicologia dellāetĆ evolutiva allāUniversitĆ degli Studi di Milano, psicoterapeuta e direttore scientifico e fondatore dellāAssociazione GeA ā Genitori Ancóra ETS.
Daniela Rodella, avvocato, mediatrice familiare professionista e vicepresidente dellāAssociazione GeA ā Genitori Ancóra ETS.
Chiara Vendramini, psicologa clinica, mediatrice familiare professionista e presidente dellāAssociazione GeA ā Genitori Ancóra ETS.