L’autore, poeta inglese con svariate esperienze di collaborazione con numerose aziende, fondendo poesia e management, lancia la sfida: se sul lavoro si richiedono ai dipendenti creatività e flessibilità, si deve poter fare spazio all’anima e al cuore da cui queste nascono. La via per farlo è imparare ad accettare l’aspetto apollineo e razionale, ma anche il lato dionisiaco di ogni individuo.
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