In uno spazio di tempo relativamente breve, il mondo del lavoro ha subito una vasta e radicale rivoluzione: mutate le regole vitali dei datori di lavoro, mutata l’antropologia dei lavoratori. In un paese conservatore come il nostro, dove la mentalità degli antenati è ancora operante nelle istituzioni, dalla chiave di lettura dell’individualismo si può desumere un filtro discriminante di ciò che è sopravvissuto dal passato e si è trasformato in deformità, o in fattore tossico.
Contributi di Pier Luigi Amietta, Ciro Di Cecio, Cesare Kaneklin, Andrea Nicolò Stanchi, Riccardo Giorgio Zuffo.


