Esistere vuol dire letteralmente «star fuori». Così, il vivere dell’uomo è uno star fuori, un essere esposto. Questo star fuori caratterizza l’esistenza umana come il «non sentirsi a casa propria», dove l’«esserci» diventa consapevolezza della possibilità di «non esserci». Questo costituisce l’aspetto tragico della vita e mostra l’elemento di inconciliabilità che è insito nell’ esistenza, la contraddizione tra essere e non essere che la caratterizza. Ma è proprio nel confronto dialettico tra «esserci» e «non esserci» che il soggetto fa esperienza di sé, si pone come soggetto trasformativo, in costante divenire. Il soggetto pone in essere se stesso mentre incontra l’altro da sé.