Ciò che possiamo dire sul rapporto tra scetticismo e certezza si riporta alla stessa domanda che Camus sollevava quando si chiedeva se, dal punto di vista dell’uomo, non fosse più sensata una «colpevolezza ragionevole», una colpevolezza ossia non originaria e radicale, assoluta, ma una colpevolezza commisurata all’uomo, alla scala delle sue possibilità e impossibilità relative. Quanto abbiamo prima chiamato «certezza incerta», infatti, è espressione teoretica di quanto la «colpevolezza ragionevole» è espressione etica.
Giuseppe Semerari