Villa Barabino, Genova, la «prigione rosa»: qui si rifugiano, lontano dalla famiglia di origine, una donna e sua figlia appena nata.
Sono gli anni Venti del Novecento e Flora Vitale ha avuto Luciana da un uomo «libero», Alceste Della Seta, che non vorrà mai sposarla perché «ha sposato il Partito Socialista».Lontano parente di Flora ed ebreo come lei.
A raccontare la storia struggente di una donna coraggiosa e libera è la nipote Eva Schwarzwald, che ha vissuto in prima persona le lotte delle donne, il femminismo, i percorsi difficili delle madri d’oggi. Ed è una vera e propria genealogia femminile quella che si ricostruisce nella narrazione: sono infatti le memorie della madre Luciana, sono le lettere di Flora, le foto, le cartoline scoperte durante un trasloco a determinare nell’autrice l’urgenza di ricercare le proprie radici esistenziali nella storia di famiglia.
Nel riconoscere la propria appartenenza a un gruppo familiare Eva si ritrova, quindi, nella storia delle donne che l’hanno preceduta: coraggiose, consapevoli, attente ai valori profondi di un’ebraicità che non è religione ma piuttosto rispetto dell’altro, passione per il riconoscimento dei diritti fondamentali degli uomini e delle donne, ricerca di una memoria comune.
Peso | 0,25 kg |
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ISBN | 9788862500784 |
Edizione | Guerini e Associati |
Anno | 2009 |
Collana | (DSS) |
Num. Pagine | 222 |