Gli interrogativi sul destino delle città – le città stanno morendo o comunque si stanno inesorabilmente trasformando in qualcosa d’altro, metropoli, megalopoli, conurbazioni, urban sprawling? – non possono trovare risposte credibili se non in una prospettiva interdisciplinare. La realtà urbana non è solo architettonico-urbanistica né solo tecnica e politica; è sempre altresì una realtà antropologica e sociale. All’origine dello studio di Costanza Caniglia Rispoli e Amalia Signorelli vi è la consapevolezza, maturata in esperienze di ricerca universitaria e progettazione professionale, che il confronto tra urbanistica e antropologia urbana – discipline strettamente connesse ma non ancora sufficientemente in dialogo – rappresenta un’esigenza sentita da più parti e da diverso tempo.
Convinte che «la collaborazione interdisciplinare ha bisogno di fondarsi su un metodo di lavoro specifico, che deve essere appreso insieme per poter essere condiviso operativamente» – pena la mera giustapposizione dei contenuti – le curatrici muovono da un’esperienza didattica sperimentale che ha portato loro e i loro studenti non già alla costruzione di assunti definitori, quanto proprio all’acquisizione della pratica dell’interdisciplinarietà.
Da quell’esperienza didattica nasce, dunque, non una semplice raccolta di saggi a più voci, quanto piuttosto «il diario di un percorso complesso, in cui le stesse diverse competenze dei docenti si sono variamente affiancate, incrociate, fuse nelle varie fasi di impostazione teorica o applicativa del processo di formazione degli studenti». Con l’ambizione epistemologica di estendere il metodo del dialogo interdisciplinare ad altre discipline che studiano la città, sia per l’individuazione dei problemi, sia per le proposte di soluzione.
COSTANZA CANIGLIA RISPOLI, architetto libero professionista, già docente di area urbanistica alla facoltà di Ingegneria dell’università di Napoli Federico II e nelle università di Seattle (U.S.A.) e Timișoara (Romania). Ha pubblicato studi noti in letteratura internazionale sull’uso pedonale dello spazio urbano, sul concetto di «qualità» e saggi sulla sperimentazione di tecniche didattiche innovative.
AMALIA SIGNORELLI, professore ordinario di Antropologia culturale nelle università di Urbino, Roma La Sapienza e Napoli Federico II, fin dagli anni Settanta collabora con architetti e urbanisti. Per le nostre edizioni ha pubblicato Antropologia urbana. Introduzione alla ricerca in Italia (Milano 1996), che ha avuto numerose ristampe e traduzioni all’estero ed è considerato un testo di fondazione dell’antropologia delle città e delle metropoli.
La foto di copertina è parte del materiale prodotto dagli studenti frequentanti il seminario.
