Ripercorrendo memorie e ricette di un secondo dopoguerra attraversato da radicali cambiamenti, trentanove donne raccontano se stesse e le trasformazioni del mondo che le circonda. Sono state cuoche e ostesse, cameriere e aiutanti, gestrici e proprietarie; ma anche mogli, madri e figlie, suocere e nuore, sorelle impegnate nel lavorio costante che nutre le relazioni con familiari e avventori. Hanno vissuto e lavorato in osterie, trattorie, bettole: luoghi simbolo della socialità maschile, ma regolati da abilità femminili, raccontati attraverso ricette in cui balenano abitudini, ambizioni, costrizioni e desideri. Il piatto, protagonista delle storie e dell’analisi, si trasforma in uno specchio che riflette e rifrange le relazioni intrecciate tra sala e cucina, in un caleidoscopio di gesti, segreti, discorsi.
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