Libertà marginali sono quelle di coloro che si vedono costretti in una cella o in una casa, perché colpevoli e manchevoli verso la società; libertà marginali sono quelle che scaturiscono da tutti quei dispositivi giuridici (messa alla prova, libertà condizionata, semilibertà, custodia cautelare, ecc.) che circoscrivono e delimitano la possibilità di un soggetto di agire, a causa di un cattivo uso della propria libertà; marginale è, però, anche la libertà che questi ragazzi hanno di scegliere una propria strada, perché troppo spesso essa appare come segnata da un contesto, da un destino familiare, fatto di violenza, delinquenza e criminalità, che costituiscono la realtà data e data per scontata. Cosa può mettersi tra questo destino e la possibilità di un progetto autonomo di vita? Come riportare questi ragazzi dal margine delle loro responsabilità e delle loro scelte al centro della propria esistenza? Su quali e quanti fronti si gioca questa sfida? Convinzione di chi scrive è che si tratti di una sfida complessa, che richiede un costante lavoro educativo che abbia le caratteristiche della multidimensionalità e della policontestualità, esprimendosi in più dimensioni (culturale, educativa, psicologica, sociale) e in più contesti (scuola, famiglia, lavoro, gruppo dei pari). Accoglierla significa pensare di lavorare su se stessi e sulla propria visione del mondo, prima ancora che sull’altro; significa saper essere in dialogo con le proprie emozioni, per gestirle consapevolmente; significa continuare a credere e sperare nel cambiamento, anche di fronte alle continue disconferme e criticità che il contesto pone.
Il volume è il secondo numero della collana Processi formativi e scienze dell’educazione – Educare nel margine
Fausta Sabatano, pedagogista, è direttore scientifico della Fondazione Centro Educativo Diocesano Regina Pacis, dove è responsabile della formazione degli educatori e dei genitori e supervisore pedagogico. Dal 2015 è Professore di Scienze Umane e coordinatore scientifico del Centro territoriale di supporto per l’inclusione (CTS) della Provincia di Caserta, presso il Liceo «A. Manzoni». I suoi principali interessi professionali e di ricerca si riferiscono ai processi di formazione e di educazione in contesti di devianza, disagio e marginalità. Per Guerini ha già pubblicato: La scelta dell’inclusione. Progettare l’educazione in contesti di disagio sociale, 2015.
Gennaro Pagano, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, è direttore della Fondazione Centro Educativo Diocesiano Regina Pacis. È dottorando di ricerca in Psicologia presso l’Università Pontificia Salesiana e responsabile del Servizio di Psicologia clinica dell’Ospedale S. Maria del Buon Consiglio – Fatebenefratelli di Napoli.
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