Parigi, 25 luglio 1995: esplode una bomba nella stazione RER di Saint Michel, causando 8 morti e 117 feriti. Parigi, 7 gennaio 2015: i fratelli Said e Chérif Kouachi assaltano la redazione di Charlie Hebdo e compiono una strage. Vent’anni di differenza tra i due fatti di sangue. Stessa la matrice, quella del jihadismo, il terrorismo islamico. Simili le storie: giovani perduti, finiti nel gorgo della delinquenza e alla fine corrotti dai «cattivi maestri» del terrore. La vicenda di HM, terrorista pentito la cui vicenda è già stata raccontato da Mario Giro nel 2005, torna oggi di estrema attualità. Ma in sostanza, cosa offre a questi ragazzi il jihad? Che cosa è cambiato dagli attentati degli anni ’90 a oggi?
Il libro, riedito sotto nuove vesti e nuovo titolo, contiene un ampio saggio introduttivo in cui l’autore spiega le ragioni degli ultimi successi di Dae’sh (acronimo delle parole arabe equivalenti a Stato islamico dell’Iraq e della Siria – ISIS) e le possibili ripercussioni di un totalitarismo ideologico come quello del terrore. Il lavoro di Mario Giro offre una visione d’insieme del fenomeno del terrorismo, unendo analisi, fatti e qualche testimonianza. È lo sforzo di chi si aspetta di trovare, nell’analisi dei moti sociali e prima di tutto personali e psicologici, le regole di un gioco che è diventato pericoloso.
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