Nell’era di Internet e delle piattaforme digitali come strumento quotidiano di partecipazione alla vita sociale, la disintermediazione è diventata una tentazione ricorrente anche in ambito istituzionale. Ma è soprattutto in questo contesto che le associazioni di rappresentanza sono chiamate a svolgere la loro funzione di moderazione e vigilanza sui corpi governativi.
Con una lunga esperienza nella realtà confindustriale, l’autore non si limita a raccontare l’associazionismo degli ultimi trent’anni in Italia, ma spiega come lo spirito di gruppo e di aggregazione sia sempre stato un tratto distintivo della specie umana, sin dagli albori della sua storia evolutiva.
Oggi ripensare il ruolo delle associazioni dell’industria, dell’artigianato, delle professioni e del lavoro è indispensabile per difendere l’interesse della collettività dalle intemperanze della maggioranza e dare realtà concreta al principio di pluralismo democratico. Solo così si potrà capire perché insieme. Partendo da un punto di domanda per approdare a un punto esclamativo.
Michele Tronconi (1962) si è laureato in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano. Imprenditore tessile per tradizione di famiglia, ha ricoperto vari incarichi associativi, a partire dalla presidenza del Gruppo Giovani dell’Unione Industriali di Varese. È stato a capo di Euratex, a Bruxelles, di Sistema Moda Italia e di Assofondipensione, nonché membro del Cda di Simest. Ha fatto parte della Giunta e del Consiglio Direttivo di Confindustria.