Platform Society indaga il ruolo delle piattaforme online nelle società occidentali e si interroga sulle loro logiche, i loro meccanismi di funzionamento e la possibilità che esse incorporino valori orientati a favorire il bene comune e non soltanto gli interessi economici privati. Sono i valori pubblici a rappresentare la vera posta in gioco nella lotta per la piattaformizzazione delle società. Tra questi ritroviamo naturalmente i temi della privacy e la sicurezza e protezione dei dati, ma anche temi sociali più ampi: equità, accessibilità, controllo democratico e accountability. Il conflitto tra sistemi ideologici contrapposti coinvolge diversi attori sociali (mercato, governi, società civile) ed è analizzato osservando quattro settori strategici: informazione, trasporti, sanità e istruzione. Ciascuno di essi evidenzia la stretta interdipendenza tra la dimensione locale, il livello dell’ecosistema delle principali piattaforme digitali e il piano geopolitico mondiale, in cui si producono scontri di potere tra mercati globali e governi (sovra)nazionali.
Josè van Dijck è Professore all’Università di Utrecht. Precedentemente, ha insegnato Media Studies ed è stata Preside della facoltà di Humanities all’Università di Amsterdam. È stata Presidente della Royal Netherlands Academy of Arts and Sciences. È autrice di The Culture of Connectivity. A Critical History of Social Media (2013).
Thomas Poell è Professore Associato di Nuovi Media e Culture Digitali all’Università di Amsterdam. Le sue pubblicazioni vertono principalmente sui social media, sulle proteste popolari e sul ruolo ricoperto da questi stessi media nello sviluppo di nuove forme di giornalismo. È coautore di diversi libri, tra cui The Sage Handbook of Social Media (2018) e Global Cultures of Contestation (2017).
Martin de Waal è ricercatore presso il gruppo di ricerca Play & Civic Media della Amsterdam University of Applied Sciences. Le sue attività si concentrano prevalentemente sullo studio delle relazioni tra media digitali, società e cultura urbana, con uno specifico interesse per lo spazio pubblico e i media civici. Il suo testo The City as Interface. How New Media are Changing the City è stato pubblicato nel 2012. Nel 2009 è stato visiting scholar all’M.I.T., presso il Center for Civic Media.