Riformare i vinti evidenzia come, a partire dalle recenti crisi finanziarie, la parola riforma ĆØ entrata nel lessico comune quale immagine evocativa di austeritĆ e malessere economico, specialmente per le classi lavoratrici e una parte del ceto medio. Ma a cosa si riferisce esattamente quel termine?
Attraverso un approccio critico, che parte dalla genesi della rivoluzione industriale, Riformare i vinti analizza le origini storiche del riformismo liberal-capitalista, inteso come strumento di assimilazione delle economie periferiche a favore degli interessi economici e politici delle Ć©lite e degli Stati egemonici ā Gran Bretagna prima, Stati Uniti poi ā tra il XIX e il XXI secolo. La riforma si configura, perciò, come uno strumento riconducibile a un chiaro sostrato ideologico, dietro il quale si celano precisi interessi di classe nonchĆ© valori politici e culturali ben definiti. Uno strumento funzionale, dunque, a promuovere istituzioni socio-economico-finanziarie, norme e stili di vita tipici di un ordine economico liberal-capitalistico, che vede nellāaccumulazione del capitale, nella ricerca del profitto e nella trasformazione sociale alcuni dei suoi valori fondanti.
Giampaolo Conte ĆØ docente di Storia economica e Storia del capitalismo presso lāUniversitĆ Roma Tre. In precedenza ha insegnato in Olanda presso lāInternational Institute of Social Studies ISS. Inoltre, ha avuto incarichi di ricerca ed ĆØ stato fellow allāUniversitĆ di Cambridge e alla London School of Economics LSE.



