«Ecco, troviamo in questo libro un aiuto per una riflessione che probabilmente continuerà, anzi certamente, perché le soluzioni nessuno le ha in tasca, e sicuramente dovrà arricchire e svegliare molte coscienze, anzitutto di coloro che assumono le decisioni politiche per gli Stati e per gli organismi sovranazionali». Franco Frattini
La pandemia causata dal Covid-19 rappresenta il tassello di un puzzle articolato che andava tracciandosi già da diversi anni. Il virus e i suoi effetti forniscono, infatti, l’incastro perfetto alle dinamiche già in corso, accelerando movimenti di masse politiche e civiche che altrimenti sarebbero stati più graduali e tortuosi.
Ed è così che il virus si offre a noi come lente tramite la quale osservare i cambiamenti nei paradigmi e allo stesso tempo tracciare la continuità delle strategie nazionali. Alcuni paesi, tendenzialmente egemonici, non modificheranno a lungo il loro atteggiamento. A dimostrarlo, le fasi più intense della crisi che hanno visto alcuni stati muoversi secondo quelle che potrebbero essere definite tendenze imperialiste. La malattia procede in modo tutt’altro che omogeneo e il contagio segue tempistiche diverse, offrendo così occasioni di competizione.
L’emergenza, da questo punto di vista, si trasforma in un’opportunità nazionale e individuale. Il lockdown ha consentito alle nostre menti di muoversi, creando nuove idee e spingendo decisori pubblici e cittadini a pensare fuori dagli schemi. Tramite un’analisi approfondita della geopolitica internazionale al tempo del Covid-19, «Thinking outside the box» invita il lettore a guardare oltre i confini, perché se c’è un aspetto certo in mezzo all’incertezza della crisi è che ciò che viene dopo, non sarà lo stesso di quello che abbiamo davanti e che siamo abituati a conoscere.
«La parte più importante della mia vita è la somma delle mie esperienze». Gianluigi Torzi ha iniziato sui desk di borsa per poi passare al capital market e all’investment banking.Anni di esperienza maturati sul campo giorno dopo giorno. Oggi, nelle aziende da lui fondate in varie parti del mondo, lavorano oltre tremila persone provenienti da settanta nazioni differenti.Estrarre valore dalle situazioni più complicate, puntando su un approccio pragmatico, ma non meno sulla resilienza, è l’abilità che meglio lo rappresenta.La geopolitica, intesa come sommatoria dei processi di lungo periodo che arrivano a determinare le sorti dell’uomo – delle collettività, con le sue evoluzioni, i meccanismi, le dinamiche – è il suo principale e più profondo interesse.