Il riconoscimento fa parte del “Premio Letterario delle Quattro Libertà” promosso dall’Associazione Amerigo. La cerimonia di premiazione si terrà alla presenza dell’autore a Napoli il prossimo 29 ottobre.
Vannino Chiti ha vinto il Premio Letterario “Libertà di religione” per il suo libro Le religioni e le sfide del futuro. Per un’etica condivisa fondata sul dialogo. Un riconoscimento importante che arriva dopo un intenso anno di presentazioni, incontri e confronti dell’autore sul territorio toscano e nazionale, per diffondere un messaggio di dialogo e di rispetto tra fedi e culture differenti.
Il premio, uno dei quattro del Premio Letterario delle Quattro Libertà, è stato istituito nel 2016 dall’Associazione Amerigo e punta a valorizzare le opere letterarie (saggi, romanzi, novelle e altri scritti) il cui contenuto si ispiri alle Libertà fondamentali del convivere civile e della pace internazionali quali le libertà di parola e opinione, di religione e culto, di libertà dal bisogno e dalla paura, citate dal presidente Franklin Delano Roosevelt nel suo celeberrimo discorso sullo stato dell’Unione pronunciato il 6 gennaio 1941 e inserite nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, parte integrante della Carta Costitutiva delle Nazioni Unite.
E proprio tali tematiche vengono affrontate con intelligenza ed equilibrio da Vannino Chiti nel suo saggio, che si avvale dei contributi di Sumaya Abdel Qader, Don Armando Zappolini, Vittorio Robiati Bendaud e Simone Siliani.
La Cerimonia di Premiazione è stabilita per questa quinta edizione a Napoli giovedì 29 ottobre, alla presenza dell’autore Vannino Chiti. È prevista la partecipazione degli Organi Nazionali dell’Associazione Amerigo e dei Rappresentati della Missione Diplomatica Statunitense in Italia. L’ora e il luogo sono in fase di definizione e saranno comunicate prossimamente. Il Premio Letterario Amerigo è annuale e organizzato a girare dal Chapter di Firenze con gli altri Chapters territoriali dell’Associazione Amerigo.
Il libro
La religiosità, nel mondo nel suo complesso, non solo resiste, ma è persino in crescita. Se infatti in Occidente il sentire religioso viene vissuto in un’ottica sempre più individuale, come appartenenza non a una Chiesa ma a un’identità culturale da difendere da ogni eventuale «invasore», nel resto del mondo il numero dei fedeli è in costante aumento. Il contributo che le religioni possono dare a un avanzamento della civiltà, su scala globale, resta fondamentale. Viviamo in un mondo in crisi: il problema ambientale non può più essere rimandato, i fenomeni migratori stanno modificando il tessuto delle società, il sistema economico vive una crisi irreversibile.
Dinanzi a queste grandi sfide, è attraverso il confronto tra le religioni, e tra le religioni e le culture, che va cercato un terreno comune dal quale può nascere una nuova etica mondiale condivisa. Un’etica fondata sul dialogo, sull’apertura al futuro, sul rispetto tra fedi e culture differenti, sul principio di una convivenza pacifica e democratica.
Vannino Chiti ne traccia le linee guida, per costruire quello che definisce un «nuovo umanesimo» basato sull’ecologia e il rispetto delle risorse del pianeta, sulla ridefinizione dei rapporti tra gli esseri umani, sul dialogo interculturale e interreligioso, sul cambiamento di un modello di sviluppo economico non più sostenibile. Ma prima ancora, il «nuovo umanesimo» è una meta all’orizzonte che chiama in causa la responsabilità del singolo: prima di cambiare il mondo in cui viviamo, è necessario cambiare noi stessi.