“Viaggio nell’innovazione”: dalla Silicon Valley a Israele, da Singapore all’Italia

È un viaggio nei luoghi dove si costruisce il futuro il nuovo saggio di Roberto Panzarani. Un’agile sintesi delle nuove geografie dell’economia della conoscenza globale e degli ecosistemi dell’innovazione più forti.

La conoscenza è il “nuovo motore che muove e alimenta l’economia”, afferma Panzarani. Un motore strategico per le aziende, ma anche per le nazioni. Non a caso alcuni degli ecosistemi leader si trovano in Asia e in Sudamerica, in quei BRIC che stanno già riconfigurando i rapporti di forza internazionali.

Panzarani conduce il lettore nei grandi e piccoli luoghi della nuova economia della conoscenza, e sintetizza alcuni degli insegnamenti fondamentali dei poli dell’innovazione globale. La mappa tratteggiata dall’autore è prima di tutto economica e tecnologica, ma anche geopolitica. È un viaggio in smart cities come Singapore, dove ogni aspetto della vita urbana (come i parcheggi e lo smaltimento dei rifiuti) è monitorato attraverso sofisticatissimi sensori; Barcellona, con i suoi straordinari livelli di efficienza energetica e mobilità sostenibile; San Francisco, capitale tecnologica dai quartieri futuristici; Oslo, con il suo eccellente sistema di illuminazione a led. È un viaggio tra parchi scientifici e tecnologici come quello di Sophia-Antipolis, in Costa Azzurra, o di Porto Digital, diventato motore di sviluppo sostenibile per l’intero stato brasiliano di Pernambuco; ancora, il parco Adlershof a Berlino (specializzato in settori come la fotonica, il biotech e i materiali), e il Cambridge Science Park in Inghilterra.

Ci sono poi microluoghi ad alta intensità di innovazione come la città statunitense di Pittsburgh, leader nella ricerca sulla guida autonoma; l’olandese Rotterdam, pioniera nella sostenibilità; Belmont, in Arizona, destinata a diventare un hub high-tech di primo piano; Duisburg, snodo cruciale dei commerci tra la Cina e la Germania. Infine, i macroluoghi dell’innovazione. Come la Silicon Valley, ovviamente. Ma anche come la Chilecon Valley in Sudamerica. La Silicon Wadi in Israele. Bangalore in India e Shenzhen in Cina. Nella consapevolezza che è in luoghi come questi che si svilupperanno le tecnologie e le imprese “disruptive” del XXI secolo, e che questi posti vanno visitati sul serio, per capire la portata del cambiamento in atto e intuire i nuovi assetti globali.

Un viaggio che guarda al mondo, ma anche a casa nostra. A territori operosi e innovativi, grandi e piccoli, come Milano, Bergamo, Favara (Agrigento), Firenze, Bologna, Trento, Pisa. Realtà diverse tra loro, ma che hanno fatto propria una lezione importante: per sviluppare lavoro bisogna prima sviluppare innovazione. E per innovare occorre vedere e visitare il più possibile. In una parola, viaggiare.

R. Panzarani, Viaggio nell’innovazione. Dentro gli ecosistemi del cambiamento globale, Guerini 4.0, pp. 128, € 15,50