«Si può aver paura della storia?
Noi in Turchia ne abbiamo paura, ed è una paura molto profonda… Forse per questo solo il nostro inno nazionale turco inizia con la parola “paura”».
Nipote di Cemal Paşa, che fu fra gli esecutori materiali del genocidio, l’autore racconta il proprio percorso di formazione dal negazionismo iniziale al rifiuto della «leggenda nera» sugli armeni. E conclude: «Un domani verrà fuori qualcuno che riporterà in un libro i dolori della sua nonna turca, un altro quelli della sua nonna curda. Lo faccia. Di cosa dovremmo avere paura? Chiunque ha dei legittimi dolori».
«È stato un percorso, il suo, difficile e impervio. Ha dovuto affrontare, prima di tutto, la sua stessa pesante eredità famigliare.[…] Ma questo libro è unico per la freschezza inaspettata e persuasiva con cui Hasan Cemal allinea un’antologia impressionante: documenti su documenti, testimonianze, articoli, informazioni di prima mano su ciò che veramente accade oggi in Turchia» (dalla Prefazione di Antonia Arslan).
Il volume è il quarto numero della collana Frammenti di un discorso mediorientale
Hasan Cemal (1944) è un giornalista e scrittore turco. Dal 1998 al 2013 ha lavorato per il principale quotidiano turco Milliyet, posizione da cui si è dimesso dopo contrasti con il Primo ministro Erdoğan; per le sue prese di posizione è stato accusato di essere “un traditore della patria”, subendo attacchi personali, minacce e processi. Ha pubblicato numerosi libri in Turchia: questo è il primo tradotto in Italia.
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