I sistemi sanitari vivono grandi difficoltà a livello globale e non solo in Italia. La loro complessità li accomuna indipendentemente dai modelli organizzativi e tuttavia non è quasi mai messa a tema tra gli attori della sanità, professionisti o manager, curanti o pazienti. Scrive Zamagni nella prefazione: «Il tema affrontato è duplice. Per un verso, la presa d’atto che quello sanitario è un sistema complesso e non già complicato. Per l’altro verso, la esplicitazione delle conseguenze di ordine pratico, soprattutto di tipo organizzativo, che discendono da una tale presa d’atto». Attraverso contributi di professionisti e studiosi – non necessariamente sanitari – il testo cerca di delineare le caratteristiche della complessità, affrontandone le implicazioni nei sistemi di tutela della salute, con particolare sottolineatura degli atteggiamenti culturali riduzionisti e delle ricadute organizzative che ne ostacolano un affronto adeguato. L’inefficienza e il malumore diffuso sono esito e testimonianza di questa riduzione. Questo libro è rivolto a chiunque lavori in ambito sanitario perché la complessità, come una matrioska o come un frattale, si ripete in modo autosimilare in ogni dimensione: tocca la relazione di cura, l’atteggiamento epistemologico nelle conoscenze biologiche, l’affronto organizzativo delle problematiche e il management, a ogni livello.
Giorgio Bordin, presidente dell’associazione Medicina e Persona, è medico internista e reumatologo, attivo sia nella clinica sia nella direzione ospedaliera. Ha affiancato alla professione medica un’intensa riflessione sul rapporto tra medicina e arte, con progetti espositivi e pubblicazioni.




