Nel corso degli anni passati dalla prima edizione di questo volume, molte cose sono cambiate. Innanzitutto, la Critical Geopolitics, la matrice teorica di riferimento, è diventata adulta, passando da essere un approccio di frontiera allo studio della geopolitica e della geografia politica a costituirne il punto di riferimento canonico. Oltre ad acquisire questa posizione centrale e solida nell’ambito disciplinare, la Critical Geopolitics ha ampliato i propri orizzonti, ha arricchito le proprie fonti di analisi, e, soprattutto, ha allargato i propri interessi di ricerca, e non si occupa più solo della costruzione della mappa geopolitica del mondo e della spazializzazione della paura, come nella sua definizione originaria, o delle categorie del discorso geopolitico su cui si articolano le discriminazioni fra esseri umani (come la classe o il genere), ma include tematiche relative ai movimenti sociali, alle geografie della pace, alla sicurezza ambientale e al discorso sull’ambiente. A questi nuovi interessi, si sono aggiunte, nel quadro geografico, una crescente attenzione nei confronti delle indigenous geographies e l’urgenza, da un lato, di decolonizzare le prospettive di analisi, e, dall’altro, di incrociare la prospettiva intersezionale con approcci teorici provenienti dal femminismo, dagli studi queer e dell’ecofemminismo critico. Perché, come scriveva William Bunge nel 1973, «come primo passo bisogna vedere che le persone e la natura sono una cosa sola». Di fronte a queste istanze, è evidente che la geografia politica critica, per rimanere tale, deve essere ripensata. Questa nuova edizione si ripromette di aiutare a farlo.
Elena dell’Agnese è professoressa ordinaria di Geografia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove insegna Environmental Justice and Geopolitics of the Sea, Geografia dei beni culturali e ambientali e Geografia e politica dell’ambiente. I suoi principali interessi di ricerca si focalizzano verso la geografia politica, la geografia culturale (in particolare per quanto riguarda la geografia dei media, la ricerca visuale e gli studi sul turismo in prospettiva critica) e il discorso sull’ambiente. Come autrice singola, o con altri, ha scritto monografie e manuali, adottati nel syllabus di varie università italiane e straniere, e ha pubblicato circa 180 contributi di ricerca, fra capitoli di libri e articoli su riviste. Dopo essere stata vicepresidente dell’International Geographical Union (2014-2022) e vice-presidente della Società Geografica Italiana (2018-2021), nel 2021 è stata eletta presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani, carica che copre tuttora.