Un viaggio per andare a raccontare sul campo, dentro le fabbriche, parlando con imprenditori e addetti, un’eccellenza industriale italiana. L’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione (400 imprese, 32.000 addetti) è la quarta al mondo per livello di produzione e la terza nella graduatoria dell’esportazione. È una nicchia di eccellenza italiana, fatta per lo più di Pmi specializzate nella produzione di macchinari «su misura» per il cliente, che esportano il 75% dei propri prodotti. un settore nascosto, ma altrettanto prezioso, poiché base per la quasi totalità dei processi manifatturieri, capace di adattarsi darwinianamente alla globalizzazione, di reagire alla crisi e di conquistare e mantenere un’indiscussa leadership globale in molte nicchie produttive, così come nelle classifiche mondiali di produzione ed export.
Qual è il segreto di queste imprese? Perché, nonostante tutto, ce l’hanno fatta? La risposta è nei dettagli: fedeltà e passione a progetti spesso nati dentro botteghe artigiane o officine; ma anche «qualità ai massimi livelli, prodotti sulla frontiera della tecnologia, capacità di assistenza immediata, reputazione sul mercato cristallina. E anche dopo sette anni di crisi, a ben vedere, la macchina utensile italiana è ancora proprio così».
Promosso da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in occasione del suo settantesimo anniversario, il libro ricostruisce il quadro e i problemi del settore (la globalizzazione, la concorrenza, le conseguenze della crisi e le risposte delle imprese) con dati e interviste a esperti, imprenditori e noti economisti, e con un inserto fotografico a colori.
