Non serve essere grandi per essere competitivi
Mai come in questi ultimi tempi l’interesse verso le aziende italiane è cresciuto in maniera significativa. In parte ciò è dovuto alle performance di tutto rispetto delle imprese del Made in Italy nel mondo, che hanno proposto soluzioni e formule vincenti sul mercato, diverse e più competitive rispetto ai consolidati concorrenti stranieri. Le aziende italiane sono diventate player globali in maniera più esplicita, favorendo processi di acquisizione e ponendosi all’attenzione come una formula originale, per certi versi iconica, di modello di management.
Il dibattito sul potenziale di un «modello italiano di management», tuttavia, è ancora timido, rimane ancorato a categorie molto tradizionali e a una lettura per differenza rispetto a standard e benchmarking ricostruiti sulla copiosa letteratura manageriale, condizionata dall’osservazione esclusiva del funzionamento della grande impresa multinazionale.
Il libro, muovendo da prospettive di analisi metodologiche differenti, converge e descrive un modello italiano di impresa, che presenta caratteristiche di vantaggio competitivo proprie e che coniuga in maniera originale ed efficace le risorse a sua disposizione, economiche e sociali.
Imprese, dunque, che sono medie per dimensione e organizzazione del lavoro, per differenza dalle piccole e dalle grandi, ma eccellenti in chiave di performance nella competizione globale.
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