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Debenedetti Franco, Fabi Gianfranco

Popolari addio?

Il futuro dopo l’abolizione del voto capitario

13,50

    Un colpo al cuore? Ma perché mai? Il decreto Renzi di riforma delle grandi banche popolari accende il dibattito fra sostenitori e critici, qui rappresentati da Franco Debenedetti e Gianfranco Fabi.
     Il confronto fra loro è introdotto da Giulio Sapelli, per il quale il problema non è contrastare l’innovazione ma salvaguardare il rapporto fra banca e territorio, e da Lodovico Festa, il quale ritiene che bisognerebbe evitare l’ennesimo intervento sulle banche senza visione sistemica.
    Il modello cooperativo «una testa un voto», argomenta Debenedetti anche in base a personali esperienze, dà luogo a opacità e disfunzionalità gestionali.Smarrito l’originario spirito mutualistico, l’adozione del modello «un’azione un voto» da tempo sarebbe stata vantaggiosa; ora, con l’unione bancaria, diventa non procrastinabile. Fabi, invece, vede la riforma come un giallo: «C’è la vittima: le grandi banche popolari. C’è il colpevole: il Governo. C’è l’arma del delitto: il decreto legge del 20 gennaio. Ci sono i complici: il Parlamento. C’è il mandante: la Banca d’Italia e, in secondo piano, la Banca centrale europea».

    INTERVISTA A GIANFRANCO FABI

    In arrivo l’intervista a Franco Debenedetti

    Peso 0,25 kg
    ISBN

    9788862505826

    Edizione

    Guerini e Associati

    Anno

    2015

    Collana

    (SN)

    Num. Pagine

    131