Ciò che, ormai un anno fa, è successo all’ex colosso bancario elvetico ci ricorda un grande principio fondamentale: il mondo del credito si basa sulla fiducia, e se questa viene meno, non resta che provare ad attutire il colpo.
Il caso Credit Suisse: la telefonata che si aspettava
“Quando squilla il telefono il Credit Suisse sta per crollare in Borsa. Mercoledì 15 marzo 2023 tre dei più importanti decisori svizzeri hanno convocato il presidente di Ubs […] Il blasonato banchiere, sessantacinquenne, che di crisi ne ha navigate molte potrà anche fingersi sorpreso, ma sa benissimo su cosa verterà la discussione.”
Inizia così il resoconto degli eventi, minuto e avvincente, che Mathilde Farine riporta nel suo libro “La caduta. Il caso Credit Suisse”, in uscita oggi – 15 marzo, a un anno esatto dall’infausta telefonata – nella versione italiana a cura di Stefano Righi. Nel marzo 2023 la Svizzera apprendeva con sgomento l’acquisizione della banca da parte di Ubs. Per alcuni era la cronaca di una morte annunciata, ma una tale imminenza era fuori dalle aspettative. Credit Suisse, fiore all’occhiello del settore bancario che prima degli scandali ben esposti in prima pagina vantava, tra i meriti, il tunnel del Gottardo e lo sviluppo industriale del Paese, si tuffava tra le braccia del suo acerrimo rivale. Segnava la fine: non solo di un istituto di credito vecchio 167 anni, ma della credibilità stessa dell’industria bancaria svizzera.
“La Caduta del Credit Suisse può essere utile al sistema se diventa un monito, se accadrà in Europa quanto si è realizzato negli Stati Uniti dopo il fallimento di Lehman Brothers”
Dalla Prefazione di Stefano Righi
Il libro
La Caduta, di Mathilde Farine, a cura di Stefano Righi. Violazione delle sanzioni internazionali contro Iran e Sudan, delle norme sul Covid, malversazione, episodi di corruzione in Africa, spionaggio, frodi fiscali, riciclaggio, coinvolgimento in traffici di stupefacenti: la sequenza di scandali che hanno coinvolto il colosso bancario elvetico Credit Suisse è impressionante. Questo è il resoconto minuto, accurato e preciso di quanto accaduto all’istituto bancario che ha fatto tremare il sistema finanziario globale. Un’architettura marcia in cui la bolla è la regola e in cui la maschera di facciata può cadere da un momento all’altro.
Mathilde Farine è giornalista e corrispondente da Zurigo della RTS – Radio Television Suisse, la radio nazionale svizzera di lingua francese, dal novembre 2023. In precedenza, ha lavorato a Le Temps dal 2010, dove è stata corrispondente da Zurigo dal 2017, trovandosi così nella posizione privilegiata di seguire la trasformazione della piazza finanziaria svizzera a seguito della fine del segreto bancario. Laureata presso l’Istituto di Studi Internazionali e dello Sviluppo di Ginevra, ha iniziato la sua carriera a L’Agefi. Successivamente ha guidato le pagine finanziarie, poi la sezione economica e finanziaria, di Le Temps, così come quella di L’Hebdo.
Stefano Righi dal 2000 è giornalista del Corriere della Sera, dove si occupa di finanza, in particolare di banche e assicurazioni e cura una rubrica fissa sul settimanale L’Economia. In precedenza è stato caporedattore di MF-Milano Finanza. Per i tipi di Guerini ha scritto, tra gli altri, Il grande imbroglio. Come le banche si prendono i nostri risparmi (2016).