Perché un’azienda dovrebbe passare alla forma di società Benefit?

Nel 1970 Milton Friedman, in alcune sue pubblicazioni, sosteneva che le aziende, prosperando e concentrandosi sulla generazione di valore per i proprietari, avrebbero automaticamente generato il massimo valore per la società. Nel tempo sono andate via via crescendo altre correnti di pensiero che, pur restando nel libero mercato, hanno messo in discussione questa teoria.

A cura di C. Petruccioli, Un'opportunità concreta, Guerini Next 2023
Un’opportunità concreta, a cura di C. Petruccioli, Guerini Next 2023

Alla base di queste tesi alternative ci sono alcune domande: possiamo davvero affermare che il mercato agisca sempre comportandosi in modo ideale, facendo scelte razionali, mettendo tutti in condizione di avere le stesse informazioni e senza che nessuno possa avere il potere di influenzarne le dinamiche? Operare focalizzandosi sulla massimizzazione del profitto produce automaticamente il massimo valore per la società? È davvero questo il sentiero da percorrere per prosperare nel lungo periodo?

Dalle riflessioni fatte emerge chiaramente che guardare l’impresa esclusivamente attraverso la prospettiva degli azionisti e quindi del profitto è sempre più limitante. Sebbene il profitto sia senza dubbio un aspetto cruciale da considerare, il successo dell’azienda dipende non solo dagli azionisti ma anche da tutti gli altri portatori d’interesse.

Le società Benefit sono nate quindi per soddisfare principalmente due necessità: alcuni imprenditori sentivano l’esigenza di includere, insieme alle pratiche economiche e finanziarie, anche quelle sociali e ambientali in modo esplicito. Inoltre, era fondamentale incorporare tali obiettivi negli statuti delle società per garantire che fossero perseguite nel tempo, anche di fronte a periodi economicamente difficili o a cambiamenti di proprietà.

Ma quindi che cosa comporta per un’azienda diventare Benefit?

Essere una società Benefit implica adottare una prospettiva più ampia del semplice profitto, integrando obiettivi sociali e ambientali nelle pratiche aziendali. Ciò comporta una maggiore trasparenza nelle operazioni, valutazioni regolari dell’impatto sociale e ambientale delle attività e una responsabilità fiduciaria verso tutte le parti interessate, non solo gli azionisti. Diventare una società Benefit implica un impegno tangibile per il benessere delle comunità e dell’ambiente, insieme alla ricerca di successo economico a lungo termine.

È quindi possibile immaginare che attraverso questa forma societaria, gli imprenditori che sono il vero motore del sistema economico, possano pensare a una logica di cooperazione e condivisione di sapere, sentendo come loro la responsabilità nei confronti della società e dell’ambiente in perfetta coerenza con quanto auspicato dall’Agenda 2030, al di là degli obblighi normativi e delle certificazioni.

“Senza la sponsorship delle aziende e degli imprenditori questo cambiamento verso la sostenibilità del fare business non avverrà mai. E, dal momento che oggi siamo sempre interdipendenti, se ci devono essere fatica e sofferenza per il cambiamento, che almeno siano condivise” (Daniele Baronchelli)

Laura Pierani

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