Due soldati ogni morto di fame: questo è il tragico bilancio della Corea del Nord di oggi, un paese segnato da anni di oppressione dittatoriale che ne hanno distrutto il tessuto sociale e causato milioni di vittime per carestia. Un paese che negli ultimi anni ha lanciato un programma per sviluppare armi di distruzione di massa, una spada di Damocle per la pacificazione del Sud-Est asiatico e una seria minaccia per il mondo occidentale.
Squarciando il velo che difende la vita politica e sociale di questo «regno eremita», nascosto al mondo ma ritornato alla ribalta internazionale, Pierre Rigoulot denuncia i meccanismi di una dittatura «ereditaria» che da decenni condanna un paese martoriato al Medio Evo. Il regime di Pyongyang spende fino a un terzo del proprio Prodotto Nazionale Lordo per realizzare progetti missilistici, sorvegliare «il muro di bambù» che separa la Corea del Nord da quella del Sud, controllare i propri cittadini, ma sopravvive paradossalmente grazie agli aiuti internazionali diretti alla popolazione.
Come afferma Emma Bonino nella presentazione «Rigoulot è riuscito a descrivere in questo libro, in maniera agile ed estremamente leggibile ma allo stesso tempo esaustiva e documentata, uno degli esempi più lampanti del fallimento delle politiche ‘della buona coscienza’, che troppo spesso animano la politica estera europea e occidentale».