Valter Bellosi è nato nel 1966 a Lissone: il terzo, in ordine di tempo, dei figli di Giancarlo e Gianpiera Galimberti. Sia il papà che la mamma non ci sono più, il primo se n’è andato nel 2007 e la seconda l’ha seguito nel totalmente altro 14 anni dopo. «Mio padre costruiva camere matrimoniali, era un uomo buono e di carattere generoso. Mia mamma mi voleva bene e io ne volevo tanto a entrambi»: Valter ricorda così, con poche e scarne parole, i suoi genitori, senza alcuna particolare enfasi. La sua personalità prorompente lo induce a pensare e proiettarsi sempre verso il futuro, lasciando poco spazio ai ricordi del passato e soprattutto ai rimpianti. «Quello che è stato è stato – afferma con sbrigativo pragmatismo –, è quello che sarà che conta veramente».
A Luciano Landoni piace molto leggere e scrivere ed è perfettamente d’accordo con Leo Longanesi secondo cui il giornalista è colui che “spiega benissimo quello che non sa”. Adora la propria famiglia, impazzisce per l’Inter, apprezza incondizionatamente i film di James Bond (in particolare le interpretazioni di Sean Connery) e quelli di fantascienza (soprattutto i grandi classici degli anni Cinquanta del secolo scorso), colleziona sin dall’infanzia le avventure dell’intrepido Tex Willer e da autentico bauscia interista è convinto che il suo unico vero limite sia… l’infinito.





