Questo sistema, definito con verecondo eufemismo «degenerazione correntizia», non è ben conosciuto dai cittadini, che pur nutrendo nei confronti dell’amministrazione della Giustizia notevoli perplessità, non ne conoscono le più recondite anomalie. Ma siamo certi che se l’imputato sapesse che il suo giudice è a sua volta giudicato dal suo accusatore, perderebbe il residuo di fede e speranza nella Giustizia umana, e confiderebbe solo nella carità divina.
Separazione delle carriere, ridefinizione dell’autogoverno della magistratura, nascita di un’Alta Corte disciplinare. Qual è la posta in gioco della Riforma costituzionale? Questo testo rappresenta a tutti gli effetti il capitolo conclusivo di un lungo percorso iniziato quasi trent’anni fa con la pubblicazione, nel 1997, del volume Giustizia. Ripartendo dalle fragilità strutturali che già allora segnavano il nostro sistema giudiziario, Carlo Nordio ricostruisce con lucidità le incoerenze che hanno accompagnato l’introduzione del codice Vassalli e la sua difficile convivenza con una Costituzione modellata su un impianto del tutto diverso. Ne emerge un quadro sorprendente, in cui contraddizioni normative, carriere unite e logiche correntizie hanno progressivamente minato la fiducia dei cittadini nella terzietà del giudice e nell’imparzialità dell’accusa. Questo testo illumina ciò che troppo spesso resta nascosto dietro sigle, tecnicismi e scontri corporativi. Una riflessione necessaria, che interroga chiunque creda che la Giustizia sia il cuore vivo di una democrazia.
CARLO NORDIO, politico, editorialista ed ex magistrato, dal 22 ottobre 2022 è Ministro della Giustizia del Governo Meloni. È stato procuratore aggiunto di Venezia fino al 2017. Negli anni Novanta ha condotto le indagini sui reati di Tangentopoli, sulla Colonna Veneta delle BR, l’inchiesta sul MOSE; è stato consulente della commissione parlamentare per il terrorismo e presidente della commissione ministeriale per la riforma del codice penale. È stato fino al 2022 membro del Cda della Fondazione Einaudi. Editorialista di Messaggero, Gazzettino e Mattino di Napoli. Per le nostre edizioni ha scritto Giustizia (1997), Emergenza giustizia (1999), La stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati (2019), Giustizia. Ultimo atto (2022) e, con Giuliano Pisapia, In attesa di giustizia (2010).









