
Alexei Navalny, la morte del dissidente e il silenzio del Cremlino
Il 16 febbraio, il più grande oppositore di Putin è morto nella colonia penale IK-3. Media e Televisione russa parlano di “embolia” e “coagulo sanguigno”, l’Unione Europea e i sostenitori di Navalny in Russia e nel mondo gridano all’Omicidio di stato: dopo gli svariati tentativi di neutralizzarlo – tra cui la persecuzione giudiziaria – il Cremlino ce l’avrebbe finalmente fatta. Una storia di coraggiosa dissidenza, una fine annunciata Una “morte annunciata” secondo l’avvocato e giornalista Gennaro Grimolizzi, autore di "Avvocati di Guerra. Storie e testimonianze da Ucraina e Russia", pubblicato lo scorso gennaio con Edizioni Guerini e nel quale si racconta dello scenario desolante dell’avvocatura russa e ucraina durante il conflitto. In questi ultimi giorni sono stati perquisiti gli uffici dell'Ordine degli avvocati di Dalet, del quale fanno parte Liptser…